Le nuove Vie della Seta: il ruolo strategico dell’Italia

23 May , 2017 Blog

Le nuove Vie della Seta: 

Il progetto delle Nuove Vie della Seta – ufficialmente note come One Belt, One Road (OBOR) – si propone di creare un grande continente eurasiatico connesso via terra e via mare, di cui l’Italia è uno snodo terminale strategico.  Sono previsti almeno sei corridoi di intermodalità, che abbinano mare e terra: la Transiberiana e quelli attraverso Kazakhstan, Iran, Turchia, Pakistan, oltre che quelli per Indocina, Bangladesh, India e Myanmar.

Il potenziamento del sistema portuale è indispensabile per aumentare la competitività italiana

Nonostante il vantaggio geografico di cui indiscutibilmente gode, l’Italia è cinquantaseiesima al mondo come qualità delle infrastrutture portuali, secondo i dati del World Economic Forum.

Molte merci, infatti, oggi sbarcano in porti esteri che consentono tempi più certi e una più efficace programmazione del trasporto. Senza un potenziamento del sistema di porti, interporti e vie terrestri in Italia tutto il progetto OBOR rischia di restare incompiuto nella sua parte terminale e in uno dei suoi obiettivi principali, cioè collegare Cina ed Europa in modo molto più efficiente di quanto non sia oggi. Attualmente, il tempo medio di trasporto dalla Cina all’Europa è di 730 ore, il 20% in più del tempo medio di trasporto dei commerci cinesi con il resto del mondo.

E’ dunque cruciale accorciare le rotte verso il cuore dell’Europa evitando, una volta passato Suez e arrivati nel Mediterraneo, di passare Gibilterra per giungere a Rotterdam e da lì verso il continente. Questo ridurrebbe di circa 7 giorni i tempi. Non si può prescindere, però, da una visione integrata a livello nazionale, perché nessuno dei porti individualmente può gestire volumi tanto elevati come quelli che si prospettano, cioè 40 milioni di TEU entro il 2030, secondo Shanghai International Shipping Institute.

In particolare per chi tratta di import/export questa è questione cruciale e una sfida che il nostro Paese non può perdere