A cosa serve la Camera di Commercio in Italia?

18 May , 2023 Commercio Internazionale

La Camera di Commercio in Italia (nota anche come CCIAA ovvero Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura) ha una mission ben precisa: promuovere lo sviluppo economico delle aziende e sostenere l’attività imprenditoriale del nostro paese. Questo, almeno, è il punto di arrivo di un’istituzione pubblica – e diffusa sul territorio – che nasce a livello internazionale già in epoca napoleonica.

In Italia, invece, sono state regolamentate grazie al decreto legislativo n. 112 del 1998. Il quale ha conferito a questi uffici un certo numero di autonomie funzionali. Approfondiamo qual è il ruolo delle camere di commercio, a cosa servono e come possono supportare l’imprenditore o l’azienda nel processo di esportazione.

Cos’è la Camera di Commercio, definizione

Questo è il nome di un’istituzione che ha il compito di regolamentare le attività commerciali delle aziende italiane. Sia per il commercio interno che per quello internazionale. Ad esempio, in questi uffici troviamo il registro pubblico di tutte le imprese operanti in Italia, e si effettuano le procedure per ottenere le licenze per diverse attività commerciali. Come, ad esempio, l’apertura di negozi, bar o ristoranti.

La Camera di Commercio metropolitana, inoltre, è nata per sostituire i singoli enti. La riorganizzazione , attivata dal decreto licenziato il 13 ottobre 2016 dal Consiglio dei Ministri nell’ambito dell’attuazione della riforma sulla Pubblica Amministrazione, diventa il punto di riferimento per le imprese operanti nel territorio. Ciò significa più efficienza e semplificazione dei processi per tutte le imprese.

Chi ha l’obbligo di iscrizione alla CCIAA?

L’iscrizione al registro delle imprese delle Camere di Commercio è obbligatorio per tutte le imprese e gli imprenditori che svolgono un’attività comemrciale, di intermediazione, erogazione servizi e industriale. Sono escluse partite IVA e piccoli imprenditori. Ovvero commercianti di piccole dimensioni, coltivatori diretti, artigiani.

A cosa serve la Camera di Commercio

Dopo aver dato una spiegazione di base rispetto alla natura di questo ufficio, passiamo a un altro punto: cosa si fa in una Camera di Commercio? L’istituzione nota come CCIAA ha diverse funzioni che possono essere utili a un’azienda impegnata nella commercializzazione dei beni sul territorio nazionale e internazionale.

  • Consulenza su legislazione commerciale.
  • Raccolta e analisi delle statistiche di commercio.
  • Formazione e sviluppo delle imprese.
  • Albo per la gestione ambientale per le aziende.
  • Arbitrato per dispute tra imprese.
  • Procedure per ottenere licenze.

Nello specifico, la Camera di Commercio emette i certificati di origine che consentono alle aziende che esportano in paesi extra UE di documentare l’origine stessa del bene.

Inoltre la CCIAA si occupa anche dell’emissione del carnet ATA, per le temporanee esportazioni, e il carnet TIR. Ovvero il Transport International Routier, un documento necessario per semplificare il transito internazionale terrestre.

Iscrizione alla Camera: come e perché farla

Non puoi fare una richiesta di iscrizione alla Camera di Commercio con procedura fisica, in ufficio, ma bisogna utilizzare il servizio ComUnica. Quando bisogna fare l’iscrizione alla Camera di Commercio? Sempre 30 giorni prima dell’inizio attività.

I tempi sono relativamente brevi, massimo un paio di giorni. I costi variano dai 250 ai 300 per la prima iscrizione, poi ci sono i diritti camerali annuali, tra 60 e 110 euro.

Semplificare il lavoro telematico con la CCIAA

L’evoluzione della Camera di Commercio prevede la digitalizzazione delle attività. La digitalizzazione è da sempre un progetto della CCIAA per il registro delle imprese.

A causa del Covid-19, inoltre, è stato implementato e accelerato il processo relativo alla gestione dei certificati di origine, anche per eliminare il ritorno in sede e la stampa in azienda. In tutto questo ci sono software come SpeedyCo che consentono alle aziende di automatizzare quanto serve per semplificare il lavoro in ufficio e attivare procedure virtuose che comprendono anche lo smart working e il telelavoro.