Chi è l’export manager, cosa fa e quali sono le attività doganali che deve svolgere

22 September , 2023 Commercio Internazionale

La figura dell’export manager – ovvero la figura professionale che gestisce tutte le attività di esportazione – è fondamentale per le aziende che vogliono investire nei mercati esteri. Nelle realtà più piccole, gli impegni burocratici e manageriali vengono affrontati da altre figure non specializzate.

Ma se le attività di importazione ed esportazione, soprattutto per i paesi extra UE, diventano centrali bisogna affidare questo lavoro di gestione a figure specializzate.

Che, purtroppo, tendono a scarseggiare anche se la tendenza è quella di una progressiva presa di coscienza verso una formazione continua per apprendere le sfumature di questo impiego. Ovvero quello dell’export manager. Cosa fa? Quali sono i suoi impegni? Ne ho veramente bisogno in azienda? Affrontiamo insieme questo tema così importante.

Chi è l’export manager, definizione

Il responsabile export di un’azienda è quella figura che aiuta l’azienda a impostare una strategia internazionale per importare ed esportare prodotti. L’obiettivo è quello di affiancare l’imprenditore in un processo che abbraccia compiti differenti, che riguardano l’aspetto commerciale ma anche burocratico. Nello specifico?

L’export manager è presente prima, durante e dopo l’avvio di un’attività internazionale dell’impresa. Questo significa che aiuta a preparare il terreno con analisi di mercato, lancia l’attività nel processo di esportazione sostenendolo con tutte le procedure del caso e analizza i risultati per capire come e dove migliorare.

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Perché è importante questa figura

In una ricerca svolta dalla Confapi.org, possiamo verificare un punto decisivo: gli export manager sono una delle figure più cercate e ambite dalle PMI italiane. Qualche dato?

Nel report rileviamo che il 57,4% delle attività che rientrano nella ricerca ha bisogno di figure manageriali di elevata professionalità. Proprio come i responsabili export, figure che consentono di gestire processi complessi attraverso la logica aziendale.

Chi è l'export manager, cosa fa e quali sono le attività doganali che deve svolgere

Ad esempio, oltre a saper scegliere i mercati e analizzarne le caratteristiche, uno dei compiti della figura nota come export manager è quello di ottimizzare il processo di richiesta del certificato di origine. E, soprattutto, l’attribuzione dell’origine.

Se un’azienda importa parti da più paesi e assembla il tutto per esportare un prodotto finito, sarà compito di questa figura attribuirne l’origine preferenziale o meno. Questo passaggio permette un notevole risparmio di tempo e risorse. Ed ecco perché la figura dell’export manager diventa fondamentale per le aziende che esportano.

Cosa fa l’export manager, nello specifico

Possiamo dire che il responsabile del settore export in azienda è la figura che pianifica e gestisce le esportazioni. Lo fa attraverso una prospettiva strategica – individuando i mercati e studiando il contesto economico per trovare la condizione fertile per la propria attività – ma anche anche con l’approccio pratico delle figure necessarie per semplificare dei processi che potrebbero frenare l’attività quotidiana dell’azienda.

Gli interlocutori che l’export manager deve conoscere per ottimizzare la propria attività sono la dogana, la Camera di Commercio e i consolati o le ambasciate. Avere competenza dei passaggi burocratici necessari per interagire con queste istituzione consente all’impresa di guadagnare tempo strategico per la propria attività di core business.

Come avviene, ad esempio, con le legalizzazioni consolari e i visti: se l’export manager sa come muoversi in questi settori permette a chi ne ha bisogno di snellire le operazioni.

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Gli strumenti del responsabile esportazioni

Molto dipende dalle fasi e dall’attività da svolgere. Nel momento in cui si occupa dell’analisi di fattibilità rispetto alle esportazioni in un determinato mercato, l’export manager userà tutti gli strumenti necessari per fare analisi dei competitor e studio del contesto ma anche del pubblico di riferimento. In questi casi, i tool sono soprattutto teorici come ad esempio le buyer personas per schematizzare i possibili target.

Poi c’è l’analisi SWOT dove si individuano punti di forza e debolezza ma anche opportunità e minacce di un brand. Un export manager potrebbe richiedere anche la consulenza per approfondire aspetti di un determinato territorio, per avere maggiori informazioni. Dal punto di vista pratico, invece, si appoggia a strumenti concreti.

Parliamo di tool che consentono di semplificare, automatizzare e velocizzare le attività che esigono un’interazione con gli attori già citati: Camera di Commercio, ambasciata e dogana. A tal proposito è utile citare uno degli strumenti che i nostri clienti scelgono per supportare le attività di export manager: SpeedyCO. Vale a dire?

SpeedyCO è una piattaforma cloud, quindi utilizzabile da qualsiasi postazione anche in smart working, che introduce passaggi automatizzati per la richiesta dei certificati di origine. lasciando all’export manager la possibilità di personalizzare i passaggi.