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legalizzazione brasile

Il Brasile è uno dei paesi più interessanti per il commercio internazionale italiano. Ma anche per le destinazioni turistiche e di lavoro.

Per questo è importante fare il punto della situazione rispetto ai documenti necessari per accedere in questo paese e per rendere ufficiale la documentazione commerciale attraverso delle procedure note come legalizzazione. Iniziamo proprio da questo punto.

Come fare legalizzazione per il Brasile

In primo luogo dobbiamo ricordare che, grazie all’adesione del Brasile alla Convenzione dell’Aia, i processi di legalizzazione dei documenti sono più semplici. Infatti non è necessario procedere attraverso gli uffici del consolato per legalizzare i documenti delle autorità italiane.

Per questo scopo è sufficiente richiedere il timbro Apostille. Alcuni documenti sono sottoposti al procedimento attraverso procura, come avviene per il notaio, altri in prefettura come la Camera di Commercio.

Altro aspetto decaduto della legalizzazione dei documenti per il Brasile: in precedenza, le traduzioni giurate dovevano avvenire in loco.

Per avere un documento con valore legale in Brasile, era necessaria la traduzione giurata per mezzo di un traduttore professionista con una particolarità: la traduzione doveva avvenire in Brasile. Oggi tutto questo è decaduto, basta inviare il documento tradotto in portoghese e giurato.

Uno degli aspetti più interessanti della documentazione utile per entrare in Brasile riguarda il visto per motivi professionali. Come anticipato, questo paese è in costante crescita e gli interessi economici continuano a implementarsi anche con le nostre aziende. Quindi è sempre più comune capire come si ottiene il visto per il Brasile legato a lavoro o affari.

Come fare il visto per affari in Brasile

Per motivi legati a visite di affari, quindi per incontrare collaboratori o potenziali partner e colleghi aziendali, non è necessario seguire alcuna regola particolare. In pratica, si tratta di un procedimento simile a quello turistico: l’accesso in Brasile è consentito fino a 90 giorni con il passaporto in corso di validità. Questo vale anche se si viaggia per motivi di business.

Visto Brasile per lavoro

In questo caso, la procedura è diversa. Infatti, mentre per motivi di affari o turismo non è richiesta una procedura in particolare, il processo cambia quando ci rechiamo in Brasile e dobbiamo eseguire un lavoro.

Visto per Brasile VITEM V

Chi desidera lavorare in Brasile, a prescindere dalla durata del contratto, deve presentare il visto di lavoro temporaneo VITEM V. Questo consente di soggiornare sul territorio brasiliano per il tempo necessario.

Le attività autorizzate con questo visto lavoro per il Brasile riguardano quelle di giornalista, lavoro con contratto presso società locale, assistenza tecnica, marittimi nelle acque brasiliane, interscambio professionale.

La richiesta per il visto di lavoro viene fatto dalla società o dall’azienda brasiliana. Questa avvia la procedura presso il Ministero della Giustizia brasiliano, o la sua sede distaccata, allegando la documentazione.

  1. Passaporto con validità minima di 6 mesi.
  2. Il passaporto deve avere anche 2 pagine libere.
  3. Prenotazione del biglietto aereo di andata e ritorno.
  4. Certificato del casellario giudiziale e carichi pendenti.
  5. Certificati dei dati anagrafici e dei titoli di studio.
  6. Lettera d’invito della società brasiliana.
  7. Esperienza per giustificare l’incarico di lavoro in Brasile.

Il punto numero 4: i documenti devono essere con Apostille ed emissione da meno di 3 mesi. Nella lettera, la società brasiliana deve confermare e descrivere il lavoto, con la indicando anche data di inizio e la durata.

Visto per Brasile VITEM IX

Il visto permanente rientra nella tipologia VITEM IX. Viene richiesto, solitamente, da amministratori delegati, direttori e gestori di società straniera, investitori. Insomma, da persone che hanno delle esigenze particolari in termini di durata del soggiorno. Questo visto dovrà viene presentato dalla società al Ministero della Giustizia brasiliano.

La documentazione necessaria, oltre i primi 5 punti della lista già indicata, comprende una serie di documenti atti a verificare la bontà e la solidità del contesto in cui si opera. Quindi servono:

  • Piano di investimento
  • Statuto o atto costitutivo della società.
  • Prova dell’investimento estero.
  • Contratto di cambio emesso dalla Banca.

SOA può presentare la richiesta e curare ogni aspetto del visto lavoro per il Brasile. Per farlo è necessario avere e compilare la delega di consegna e quella del ritiro visto per il Brasile. In ogni modo se hai bisogno di maggiori informazioni puoi contattarci con il form che trovi in basso.

 

 

Di sicuro questa è una delle mete turistiche più ambite. Che documenti occorrono per andare in Brasile come turista? Possiamo tranquillizzare chi viaggia per il piacere di visitare queste terre: non c’è bisogno di visto turistico per il Brasile. Almeno fino a  90 giorni.

Chi decide di visitare questo paese e rimanere anche 3 mesi lo può fare e non deve presentare alcun documento. L’unico necessario è passaporto in corso di validità. Per viaggi di piacere più lunghi di 90 giorni bisogna contattare le autorità brasiliane dell’immigrazione.

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