La Siria è uno dei paesi del Medio Oriente che attualmente sta attraversando una condizione di instabilità. Anche per questo motivo, la possibilità di ottenere un visto per la Siria – nello specifico per motivi turistici e non professionali – è realmente difficile. Anche il sito web viaggiaresicuri.it gestito dalla Farnesina sconsiglia qualsiasi tipo di viaggi in questo paese.
A causa del conflitto in atto, e dopo il rovesciamento di Bashar al-Asad, la rappresentanza della Siria nel nostro paese è assente. L’Ambasciata di Roma è chiusa da diversi anni. Quindi è impossibile gestire direttamente le procedure per gestire documenti come legalizzazione e certificati di origine.
D’altro canto, le ultime notizie rispetto all’embargo ci suggeriscono che l’UE ha sospeso le restrizioni commerciali con al Siria, proprio per “sostenere una transizione politica inclusiva”. Nonostante questo, attualmente per svolgere tutte le funzioni istituzionali bisogna contattare l’Ambasciata Siriana a Vienna che è la rappresentanza più vicina al nostro paese.
Qui puoi trovare tutti i dati relativi all’Ambasciata della Repubblica Araba Siriana presso l’Italia con sede a Vienna che può aiutare a gestire eventuali legalizzazioni, certificati di origine e visto per la Siria. Ricordando sempre che la Farnesina sconsiglia qualsiasi tipo di viaggio in questo paese.
Ottenere il visto di lavoro per la Siria, in questo periodo, è relativamente più semplice rispetto a quello turistico. C’è stato un conflitto armato e nel pieno della guerra era difficile ottenere documenti per entrare nel paese.
Il sito ufficiale del Ministero degli Esteri continua a sconsigliare qualsiasi tipo di viaggio in questo paese ma ci possono essere casi in cui il visto d’ingresso può essere chiesto e ottenuto, come avviene ad esempio per giornalisti, operato del settore industriale e rappresentanti governativi.
Iniziamo a dare un’informazione chiara: il visto d’ingresso per la Siria è sempre necessario. I documenti vengono rilasciati dall’Ambasciata della Repubblica Araba Siriana a Vienna o da quella siriana a Beirut in Libano. Non alla frontiera. E consentono un solo ingresso nel Paese.
Se si programma una visita in più paesi dell’area per poi entrare di nuovo in Siria ad esempio da Giordania e Libano è necessario chiedere un visto con più ingressi. Si ricorda che, vista la situazione bellica che attraversa il paese, ottenere il visto d’ingresso in Siria può essere complesso.
Per i cittadini italiani che arrivano dal Libano, il visto per la Siria va richiesto all’Ambasciata siriana a Beirut oppure a quella siriana a Vienna.
Si sono, infatti, registrati frequenti casi di respingimento, in quanto il visto non è concesso direttamente alla frontiera tra i due Paesi. Ricordiamo che è necessario sempre il passaporto, con almeno 6 mesi di validità residua.
Le autorità siriane hanno specificato che per i possessori di passaporti diplomatici e di servizio è obbligatorio avere preventivamente il visto presso l’Ambasciata siriana. Anche i giornalisti devono fare richiesta di visto d’ingresso tramite i classici canali diplomatici.
Per quanto riguarda la possibilità di ottenere in Siria un visto d’ingresso per il Libano, si ricorda che a Damasco c’è una rappresentanza diplomatica libanese dove si può chiedere e ottenere il relativo visto d’ingresso, che può essere anche ritirato in frontiera.
Chi ha un passaporto con timbro relativo al passaggio presso lo stato di Israele verrà bloccato alla frontiera. Perché con Israele c’è ancora uno stato di conflitto armato. Questo anche se si è in possesso di visto rilasciato da rappresentanza diplomatica/consolare siriana.
I timbri egiziani e giordani rilasciati ai posti di frontiera con Israele come Taba, Rafah, King Hussein sono equiparati al timbro israeliano e non permettono l’ingresso in Siria.
All’ingresso nel paese viene fatta completare una carta d’entrata che deve essere conservata durante il soggiorno e restituita in uscita alla frontiera.
Per soggiorni superiori a 15 giorni è necessario richiedere alle locali autorità per l’immigrazione siriane un visto di residenza, che verrà controllato in aeroporto al momento dell’uscita dal paese.
In mancanza di tale visto le autorità aeroportuali potrebbero effettuare alcuni accertamenti prima di consentire la partenza dal paese.
La tassa d’uscita aeroportuale equivale a circa 8 Euro (2.500 Lire Siriane), da versare ai varchi dei controlli passaporti degli aeroporti di Damasco e Aleppo. Per le frontiere terrestri, la tassa d’uscita è pari a circa 3 Euro.
Si segnala l’estrema difficoltà di viaggiare in aereo da e per la Siria, non solo per l’interruzione dei collegamenti delle varie compagnie aeree, ma soprattutto per la non percorribilità dei tragitti che portano agli aeroporti di Damasco ed Aleppo a causa delle condizioni di sicurezza.
Allo stato attuale non si rilasciano i visti per il turismo ma solo per affari. Seguendo le indicazioni del già citato sto web della Farnesina, ovvero Viaggiare Informati, la situazione nel paese è ancora in evoluzione e si possono presentare scontri armati in qualsiasi momento.
Nonostante questo, è giusto ricordare che l’aeroporto di Damasco (il principale) è tornato operativo dal 7 gennaio 2025 ma si possono riscontrare notevoli difficoltà logistiche e operative come, ad esempio, l’assenza di trasporto pubblico e lunghe ore di assenza di luce e acqua.