Come esportare prodotti chimici fuori dall’Europa

6 February , 2025 Commercio Internazionale

Esportare prodotti chimici non semplice perché questo tipo di attività comporta una serie di operazioni molto delicate. Perché questa merce può avere diverse implicazioni sulla salute umana e sull’ambiente. Inoltre, alcuni fluidi infiammabili o esplosivi potrebbero rientrare in quelli che tecnicamente sono considerati dual-use.

Ovvero, possono avere un uso anche in campo militare. Quindi è normale dover porre massima attenzione nel momento in cui si decide di esportare prodotti chimici in Europa e al di fuori dell’Unione Europea. Ci sono diversi documenti da considerare, ecco qualche riferimento utile per muovere i passi giusti ed evitare rischi.

Le basi: il regolamento (UE) n. 649/2012

Per comprendere le basi di questo processo dobbiamo introdurre il Regolamento (UE) n. 649/2012. Vale a dire un documento molto articolato (lo trovi qui) che individua i paletti dell’importazione e dell’esportazione di sostanze chimiche pericolose tra l’Unione Europea e i paesi terzi. La parte più importante di questo testo?

L’attuazione del regolamento introdotto dalla Convenzione di Rotterdam per il consenso preliminare informato (PIC). Questo garantisce che i paesi destinatari delle sostanze chimiche dall’Unione siano informati rispetto alla natura e al trattamento sicuro, e invitati a fornire l’assenso all’esportazione per tutelare cose e persone.

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Quali sono gli obiettivi del documento?

Lo scopo del regolamento per gestire le esportazioni dei prodotti chimici è quello di controllare le aziende che esportano questi prodotti e fare in modo che tutto avvenga nel miglior modo possibile, senza intoppi. Il tutto avviene grazie a due procedure:

  • Previo assenso informato
  • Scambio di informazioni

Gli esportatori devono notificare l’intenzione di commercializzare una sostanza a un paese terzo. Le notifiche di esportazione devono informare i paesi sul commercio di diverse sostanze chimiche verso tutti i paesi, a prescindere dall’adesione alla convenzione. Il consenso esplicito del paese importatore deve essere obbligatorio nel momento in cui l’attività riguarda sostanze chimiche non presenti nell’elenco.

Principali obblighi per gli esportatori

Oltre a notificare secondo procedure l’intento di esportare determinati materiali e chiedere il consenso informato per circostanze ben precise, ovvero quando le sostanze sono presenti nella tabella della convenzione che si trova nell’allegato I del Regolamento (UE) n. 649/2012, gli esportatori devono essere etichettate e imballate.

Questo passaggio deve avvenire secondo determinati standard. I colli, inoltre, saranno seguite da informazioni decisive per garantire la sicurezza del passaggio.

Il tutto deve essere riassunto in determinate schede informative. Dove si trovano le informazioni dettagliate per procedere nel miglior modo possibile per ogni singola sostanza? C’è un sito web dedicato (www.pic.int) che offre tutte le informazioni del caso.

Cosa deve contenere la notifica?

La sintesi la trovi sul portale echa.europa.eu: c’è bisogno dell’identificazione attraverso il numero CE, il numero CAS e la denominazione chimica. Devono essere fornite informazioni dettagliate sull’esportazione, inclusi paese di origine e destinazione

Serve anche la data prevista della prima esportazione annuale, quantità stimata, utilizzo nel paese importatore e dati di esportatore e importatore. È essenziale indicare le misure precauzionali da adottare, una sintesi delle proprietà generali, gli impieghi della sostanza nell’UE. Infine, vanno riportate le misure restrittive adottate.

Chi mi aiuta a esportare prodotti chimici?

C’è un punto da considerare: l’esportazione di sostanze chimiche e potenzialmente dannose per l’uomo o l’ambiente può essere una materia complessa da affrontare nel dettaglio. Soprattutto quando si punta verso il mercato extra UE. Rispettare tutte le regole vuol dire evitare blocchi alla dogana, sanzioni, multe e perdite di tempo.

Come affrontare questo passaggio? Bisogna ricorrere a un supporto ben preciso: la consulenza doganale. In questo modo puoi rispettare tutti gli obblighi ed evitare che ci siano delle ripercussioni sulla tua attività di import & export di prodotti chimici.