Come funziona la classificazione delle merci

9 April , 2019 Commercio Internazionale

La commissione europea ha pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – L 273 del 31 ottobre 2018 – la nomenclatura combinata delle merci in vigore dal 1° gennaio 2019.

Le aziende esportatrici hanno ormai imparato a confrontarsi con questo codice numerico a otto cifre che identifica i prodotti. Questo vale soprattutto per le imprese che hanno rapporti commerciali con partner degli altri Stati membri dell’UE.

Quindi devono presentare periodicamente alla dogana gli elenchi Intrastat. Ma su quali basi nasce la classificazione istituita nel 1987 dall’allora Comunità Europea?

Come nasce la classificazione merci

In passato, uno degli ostacoli principali al commercio internazionale era la mancanza di un’identificazione univoca delle merci. Di conseguenza, nel 1983, l’Organizzazione Mondiale delle Dogane (World Customs Organization – WCO) creò l’International Convention on the Harmonized Commodity Description and Coding System. Ovvero la Convenzione Internazionale sul Sistema Armonizzato, indicato con l’acronimo SA.

La convenzione ha posto le basi per classificazione delle merci dal 1988. A questo accordo aderiscono, contando anche gli stati dell’UE, 211 paesi che utilizzano questo metodo per le tariffe doganali e le statistiche del commercio internazionale.

Oggi il 98% delle merci scambiate nel mondo sono classificate con un codice SA. Attualmente è in vigore l’edizione 2017. Il SA viene aggiornato ogni 5/6 anni per adattarlo alla continua evoluzione delle merci e all’introduzione di nuove.

Da leggere: come compilare il certificato di origine

Sistema armonizzato: come funziona

L’SA è una nomenclatura numerica polivalente internazionale che codifica, con un numero massimo di 6 cifre, 5.387 tipi di merci descritti in maniera chiara e uniforme.

Questo metodo si suddivide in XXI sezioni – 97 capitoli e 5.387 sotto voci a 6 cifre. Per organizzare la classificazione delle merci si inizia dai prodotti base (sezione I – animali vivi, sezione II – prodotti del regno vegetale) fino ai più sofisticati dell’attuale tecnologia (sezione XVI – macchinari, compresi computer e smartphone, ecc.).

Come si articola la numerazione

La sezione, identificata con numerazione romana, comprende uno o più capitoli a due cifre. Che si articolano, a loro volta, in voci a quattro cifre e sotto voci a sei. Facciamo un esempio di classificazione con la sezione XVI (macchine ed apparecchi):

Capitolo 85

Macchine, apparecchi e materiale elettrico e loro parti; apparecchi per la registrazione o la riproduzione del suono, apparecchi per la registrazione o la riproduzione delle immagini e del suono per la televisione, e parti ed accessori di questi apparecchi.

Voce 85.04:

Classifica i trasformatori elettrici, convertitori elettrici statici (per esempio: raddrizzatori), bobine di reattanza e bobine di autoinduzione.

Sotto voce 8504 23:

Trasformatori con dielettrico liquido di potenza superiore a 10. 000 kVA. Il codice SA identifica questo specifico prodotto presso quasi tutte le dogane mondiali.

Quante cifre ha la nomenclatura?

Presenta un’estensione massima di 8 cifre. Il Sistema Armonizzato è stato concepito per essere flessibile e consentire di operare ulteriori suddivisioni di classificazione dei prodotti. Questo per applicare misure tariffarie mirate mantenendo la struttura a sei cifre. la quale che può essere modificata solo dal WCO.

Gli Stati Uniti, ad esempio, dettagliano la voce fino a 10 cifre. Ad esempio 8504.23.00.80 indica trasformatori di capacità superiore ai 100.000 kVA. L’Unione Europea, partendo dal Sistema Armonizzato, ha creato due strutture:

  • La Nomenclatura Combinata a 8 cifre con circa 10.000 sotto-voci.
  • La TARIC – Tariffa Integrata Comunitaria a 10 cifre.

Quest’ultima viene utilizzata soprattutto nelle importazioni per applicare al prodotto misure particolari: dazi antidumping, elementi agricoli, ecc. La TARIC conta circa 18.000 suddivisioni. Vediamo un esempio:

  • Sistema Armonizzato: 8703.40 – Altri veicoli, azionati da motore a pistone alternativo con accensione a scintilla e da motore elettrico.
  • Nomenclatura Combinata: 8703 40 10 – Altri veicoli, ecc. (come sopra) – nuovi.
  • TARIC: 8703 4010 10 – Altri veicoli, ecc. (come sopra) – nuovi – di cilindrata inferiore o uguale a 1.000 cm3.

Di grande ausilio sono, inoltre, le regole generali per l’interpretazione del Sistema Armonizzato. Quest’ultime chiariscono come debbano essere classificate le merci non finite, smontate, assortite, composte da due o più materiali e gli imballaggi.

Spesso accade che le aziende demandino completamente al doganalista il compito di individuare la classificazione delle merci. Designate, per inciso, in vari modi:

  • Codice doganale.
  • Posizione tariffaria.
  • Voce doganale.
  • etc.

Ciò non è corretto perché, soprattutto nel caso di prodotti sofisticati, solo i tecnici aziendali possono fornire quelle informazioni che consentiranno al professionista di stabilire la giusta codifica. La quale è necessaria per l’operazione doganale e per eventuale applicazione dei dazi all’import. Che all’interno di un capitolo possono variare sensibilmente a seconda della voce o della sottovoce.

Classificazione delle merci tramite ITV

È possibile ottenere una pronuncia ufficiale, prevista dal CDU, sulla classificazione dei prodotti tramite la richiesta di Informazioni Tariffarie Vincolanti (I.T.V.).

Sono decisioni amministrative comunitarie che consentono alle autorità doganali degli stati membri, e su richiesta degli operatori economici, di attribuire la classificazione doganale a una merce con Nomenclatura Combinata (NC) o TARIC.

Queste decisioni hanno validità di tre anni e, in Italia, vanno presentate all’Agenzia delle Dogane – Ufficio Tariffa doganale – Via Mario Carucci, 71- 00143 Roma.

Nomenclatura merce del certificato

Un punto di nostro interesse: la citazione della nomenclatura accanto alla descrizione delle merci nella casella 6 (talvolta anche nella 5) del certificato di origine.

Le Camere di Commercio la accettano, anche se non entrano nel merito della classificazione, purché non si ravvisino discrepanze macroscopiche: calzature del capitolo 64 codificate con voce del capitolo 42 –abbigliamento in cuoio.

Alcune camere potrebbero obiettare sull’inserzione di codici suggeriti alla ditta italiana dal cliente estero, ad esempio se i numeri superano le 6 cifre del SA (difficile verifica).

Lo stesso vale per i codici della Nomenclatura Combinata o della TARIC che potrebbero non trovare riscontro. Soprattutto quando il documento assolve funzioni doganali.

Dove trovare la classificazione per l’estero?

In questo documento PDF si trova la NC valevole fino al 31 dicembre e quella per il 2019. Avvertenza: quando accanto a una voce si nota una stellina significa che è variata rispetto alla precedente edizione. La TARIC è consultabile on-line: oltre alla classificazione si possono conoscere dazi, IVA e le altre misure all’importazione.

Per conoscere i codici dei paesi terzi?

È sufficiente collegarsi al sito del Market Access Database dell’UE, inserendo nella maschera il Paese e il codice SA di nostro interesse, si otterranno, non solo le suddivisioni di nomenclatura nazionale in esso adottate, ma anche i dazi, le altre fiscalità e le formalità che gravano sul prodotto. Hai bisogno di ulteriori informazioni?