Dazi doganali, cosa sono e come influenzano il commercio internazionale

21 February , 2025 Commercio Internazionale

Oggi è fondamentale conoscere l’argomento relativo ai dazi doganali, soprattutto alla luce delle propensioni degli Stati Uniti governati da Trump di utilizzare questi strumento come una leva contrattuale. Infatti, la stessa Unione Europea ha stilato un vademecum per descrivere l’impatto dei dazi USA sull’Europa. Di cosa stiamo parlando?

Per comprendere al meglio le dinamiche che ruotano intorno alla guerra commerciale, che impone un 25% di imposte sulle importazioni di alluminio e acciaio a partire dal 12 marzo 2025, dobbiamo conoscere le sfumature che ruotano intorno al concetto.

Cosa sono i dazi doganali, una definizione

Il dazio doganale è un tipo di imposta che viene applicata sull’importazione delle merci. Si paga, come suggerisce il nome stesso, alla dogana del paese in cui risiede l’azienda che importa. La caratteristica strutturale del dazio è che viene utilizzato per proteggere l’economia nazionale. Nello specifico, si usa per scoraggiare l’importazione di merci che vengono già prodotte sul territorio di chi impone il dazio.

Un esempio concreto per capire come funzionano i dazi: negli Stati Uniti si produce alluminio, e le aziende che producono automobili decidono di acquistare questa materia prima altrove perché più conveniente. L’amministrazione può decidere di alzare i dazi per evitare che si acquisti altrove prediligendo le aziende nazionali.

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Oneri doganali, chi li paga e quando si pagano

I dazi doganali si pagano nel momento in cui il bene attraversa la dogana e non può uscire fin quando non viene saldata l’imposta. Un’imposta che esclusivamente a carico dell’azienda che importa, quindi un aumento di queste imposte di tipo commerciale coincide con una minor convenienza economica della trattativa.

Se tra i vari paesi ci sono degli accordi commerciali, ci possono essere delle riduzioni in modo da promuovere uno scambio bilaterale. Appare chiaro, a questo punto, che i dazi commerciali possono diventare strumento di politica estera per puntare sulla coesione tra due o più paesi. Il caso concreto è proprio l’UE che, all’interno di un accordo molto più articolato, ha eliminato qualsiasi tipo di dazio doganale tra i paesi membri.

Altro esempio concreto per comprendere le dinamiche di pagamento dei costi doganali: con la Brexit – uscita del Regno Unito dall’Europa – è stato necessario ripristinare una condizione di dazi doganali per poi procedere con un accordo che mitiga l’impatto economico dell’import ed export con questa regione geografica.

Come si calcolano i dazi doganali

I diritti doganali di tipo economico si calcolano considerando due parametri fondamentali: la tipologia e l’origine della merce. Che è differente dalla provenienza geografica perché un bene potrebbe arrivare dal Regno Unito ma avere un’origine cinese. Quindi, un’amministrazione nazionale decide di imporre un onere doganale superiore per prodotti di un determinato tipo che arrivano da un’area precisa.

Il calcolo dei dazi doganali ha una natura percentuale che si impone sul costo della merce. Ad esempio, se Trump porterà effettivamente i dazi al 25% sull’acciaio, l’acquisto di 100.000 euro di questo materiale porterà a un pagamento in dogana di ben 25.000 euro. L’operazione è semplice: 100.000 x 25/100. Questo è il calcolo dei dazi doganali da pagare nel momento in cui si importano beni soggetti a questi oneri.

Ovviamente, oltre a questi importi ci potrebbero essere dei costi di trasporto ed l’IVA che si aggiungono al costo da sostenere rispetto ai dazi doganali per l’importazione.

Come gestire al meglio i dazi doganali

Come si può facilmente intuire, il discorso relativo al pagamento dei dazi doganali è un aspetto centrale per pianificare al meglio gli acquisti ed evitare di ritrovarsi con spese eccessive da sostenere. Ecco perché, in questi casi, è fondamentale farsi seguire da un consulente doganale esperto. E capace di preventivare costi e soluzioni alternative.