Nel mondo dei trasporti su gomma, via aerea o con container marittimi c’è bisogno di focalizzarsi sugli imballaggi. Un consulente doganale, ad esempio, deve conoscere le leggi che permettono a chi esporta o importa di evitare problemi nel momento in cui deve gestire merci pericolose. Ecco perché devi conoscere l’omologazione ONU.
Ovvero, un corpus di regole per trasportare prodotti che potrebbero comportare dei rischi. Sia per le persone che per l’ambiente nel momento in cui si disperdono.
La quantità di materie prime e oggetti potenzialmente pericolosi per l’ambiente circostante è infinita, ecco perché è giusto affrontare l’argomento al meglio.
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Con il termine Omologazione ONU intendiamo una certificazione internazionale dedicata all’imballaggio delle merci pericolose. Nello specifico, ci riferiamo a un insieme di regole da rispettare per assicurare la sicurezza al trasporto di merci potenzialmente dannose sotto diversi punti di vista, per le persone e per l’ecosistema.
Quindi, in altre parole, per ottenere l’Omologazione ONU gli imballaggi devono superare diversi requisiti di sicurezza, resistenza e qualità. Tutto ciò fa capo alle Nazioni Unite, nello specifico all’Orange Book (Recommendations on the Transport of Dangerous Goods), pubblicato per la prima volta dall’ONU nel 1957 e osservato da:
Il testo in questione, conosciuto in italiano come Raccomandazioni ONU per il trasporto di merci pericolose o Libro Arancio, è dedicato ai professionisti dell’import ed export. Quindi viene considerato un documento professionale e può essere acquistato nelle sue varie versioni sul sito internet ufficiale delle Nazioni Unite.
In termini pratici, l’Omologazione ONU ti consente di viaggiare – su treno, gomma, nave o aereo – con la sicurezza di aver rispettato tutte le norme più severe per garantire la sicurezza dei prodotti pericolosi. Che possono essere liquidi, gassosi o solidi.
I rischi in questione sono diversi: parliamo di oggetti estremamente pesanti, taglienti, o agenti inquinanti, tossici, corrosivi. Abbiamo liquidi come gasolio, benzina, kerosene che si infiammano o scorie di diverso tipo. Gli imballaggi omologati ONU sono pensati per resistere a condizioni di stress, pressioni, impatti e variazioni di temperatura.
Nel momento in cui un prodotto viene omologato secondo la normativa ONU, ottiene un codice che serve a identificare i vari passaggi dell’operazione e a comunicare in modo chiaro (agli addetti ai lavori) cosa si sta trasportando. Questa cifra individua la Tipologia e il materiale del contenitore, anno e paese di produzione, pericolosità:
Solo dopo il superamento delle principali prove, l’imballaggio viene certificato e può essere utilizzato legalmente per il trasporto di merci pericolose. Quali sono i test che deve affrontare un involucro o un imballaggio? Dalla pressione allo schiacciamento, fino alla perforazione e allo sbalzo di temperatura: dipende dallo scopo.
Fonte: Wikipedia, CC BY-SA 3.0
Nell’Omologazione ONU è importante anche avere una comunicazione visiva adeguata, ecco perché è obbligatorio non solo avere i codici ben visibili sulla merce: bisogna anche gestire il visual in modo da evitare possibili fraintendimenti. E quindi, non solo mettere in pericolo la salute delle persone ma anche l’esportazione o l’importazione.
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Il discorso è semplice: chi non rispetta la normativa imposta dall’Omologazione ONU per gli imballaggi di merci pericolose corre gravi rischi, sia dal punto di vista legale che sanitario. Un imballaggio non a norma può causare (ad esempio) fuoriuscite di agenti corrosivi o incendi, mettendo in pericolo la vita di chi si trova nei dintorni.
Questo comporta – oltre a un onere etico e morale importante – a conseguenze legali e perdite economiche. Senza dimenticare che le merci non imballate in modo inadeguato vengono rifiutate nelle dogane su strada, negli aeroporti o nei porti, causando ritardi significativi. Vuoi evitare questo? Il consulente doganale può aiutarti.