Abbiamo già sottolineato l’importanza di valutare i rischi per le esportazioni valutando la stabilità di un paese. Vendere o acquistare da aziende in un determinato territorio può avere delle conseguenze. Soprattutto se si lavora con attività che hanno sede in uno stato fallito. O vicino a questa condizione. In questo caso parliamo di paesi fragili.
Paesi che vengono indicati in una classifica. Stiamo parlando del Fragile State Index (ex Failed States Index), un report creato dalla statunitense Fund for Peace.
Per le aziende che vendono e hanno relazioni commerciali con aziende estere, soprattutto esterne all’Unione Europea, conviene dare uno sguardo a questa risorsa.
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Il Fragile State Index è un report pubblicato annualmente dal 2005 dall’indice dal Fund for Peace e dalla rivista Foreign Policy. Per delineare i vari elementi informativi, questo rapporto utilizza 12 fattori per determinare la valutazione.
Tra questi abbiamo minacce per la sicurezza, collasso economico, violazioni dei diritti umani e flussi di rifugiati. Secondo questo documento, uno stato fallito presenta scarso controllo su gran parte del suo territorio, corruzione e criminalità diffuse.
Tutti gli indicatori sono riassunti nella pagina ufficiale fragilestatesindex.org. Nel sito web trovi tutte le informazioni necessarie per approfondire le condizioni dei vari stati attraverso una matrice unica e nota a tutti gli operatori.
Questo schema valutativo viene definito CAST. Viene utilizzato per misurare la vulnerabilità di un paese e valutare come potrebbe influenzare i progetti sul campo: non è facile tessere rapporti commerciali con un’azienda che opera in uno stato fallito.
La Somalia è il primo classificato tra i paesi e gli stati falliti, secondo il Fragile State Index. Subito dopo troviamo lo Yemen, il South Sudan e la Repubblica Democratica del Congo. Sempre tra i primi dieci abbiamo la Siria, l’ Afghanistan, Chad, Haiti.
La classifica ci ricorda anche quali sono gli stati che hanno avuto un abbassamento rapido della stabilità (come ad esempio l’Ucraina) e quelli che, invece, sono migliorati nell’ultimo anno analizzato. Come la Bolivia e la Nabibia.
Per approfondire il tema degli stati fragili e sull’orlo del fallimento è possibile visualizzare e scaricare il PDF del report annuale da questa pagina. Per esigenze particolari puoi ottenere i dati anche in formato Excel, perfetto per avere delle fonti.
Il sito web che fa capo a questa iniziativa offre anche un approfondimento fondamentale: una mappa dedicata a tutti i paesi del globo divisi, cromaticamente, in modo da individuare quali sono i paesi vicini al fallimento (o addirittura già falliti).
In questa scheda possiamo vedere, ad esempio, il caso dell’Ucraina.
La pagina ci riporta il grafico nel quale si nota l’innalzamento del rischio e la valutazione dei vari fattori presi in considerazione per ottenere il risultato. A seguire si trovano una serie di statistiche per monitorare l’evoluzione del paese nel tempo, sotto diversi punti di vista.Appare chiaro, quindi, che questa risorsa può essere fondamentale per chi decide di puntare sull’internazionalizzazione della propria attività.
In realtà non è così, sappiamo bene che il processo di esportazione dei prodotti ha bisogno di mille attenzioni. Come quelle che puoi ottenere con una consulenza doganale di SOA: hai tutte le nostre competenze al tuo servizio.