Come fare un certificato di origine per la merce extra UE

Molte aziende ci chiedono come fare certificato di origine per merce extra UE, vale a dire prodotti non originari dell’Unione Europea. Questo passaggio è particolarmente importante perché consente all’imprenditore di acquistare merci da paesi che non appartengono all’UE ed esportarli nei mercati che preferisce.

Questo snodo consente a chi fa impresa di decidere in autonomia dove acquistare e come ottimizzare il prezzo d’acquisto delle merci. La particolarità è chiara: bisogna produrre una serie di documenti per consentire alla Camera di Commercio della propria città di certificare l’origine dei prodotti. Come procedere? Ecco una breve guida per capire come creare un certificato di origine per merce extra UE adatto alle esigenze.

L’importanza del certificato del paese di origine

La Convenzione internazionale per la semplificazione e l’armonizzazione dei regimi doganali (convenzione di Kyoto riveduta), all’Allegato K, prevede un punto chiave.

Ovvero, quando le merci non sono esportate direttamente dal Paese di origine, ma provengono da un paese terzo, i certificati di origine devono poter essere emessi dalle Autorità o dagli organismi abilitati a rilasciare tali certificati nel Paese terzo.

Questo sulla base di un certificato rilasciato in precedenza nel Paese di origine delle merci. In sintesi: solo il certificato di origine del paese di partenza può permettere alla Camera di Commercio italiana di certificarne l’origine, quindi è obbligatorio averlo.

Inoltre, qualora fosse necessario, questo istituto può richiedere qualsiasi altro documento per stabilire l’origine indicata come il documento di trasporto e certificati di qualità e fotografia dell’etichetta made in (…).

Da leggere: come firmare la richiesta di certificato di origine

Trasformazione delle merci e relativa origine

Secondo la legge, la trasformazione sostanziale della merce può attribuirne l’origine. Questo significa che se acquisto un prodotto in un paese extra UE e lo trasformo in modo deciso sul territorio italiano posso attribuirne l’origine in Italia.

Ma il rilascio dei certificati di origine per prodotti relativi a paesi extra Unione Europea è sempre in vigore, quindi necessario, nel momento in cui la trasformazione risulti parziale. O comunque non sufficiente per attribuirne l’origine. Quindi è necessario l’acquisizione della prova documentale di origine.

Regole del certificato di origine per merce extra UE

Ottenere il certificato di origine per merce extra UE vuol dire compilare un modulo che deve essere utilizzato per tutte le merci, vale a dire quelle che arrivano dall’Unione Europea e da paesi che non fanno parte della comunità. Poi all’interno dello stesso documento ci saranno delle specifiche.

Le merci non devono trovarsi per forza nel territorio della Camera di Commercio che si sta interpellando. C’è una procedura da seguire se sono situate altrove.

In sintesi, bisogna presentare la fattura d’acquisto merce e quella di vendita. Inoltre è fatto obbligo indicare il luogo dove si trova la merce (in Italia, in un altro Stato, negli spazi doganali) ma è solo su discrezione della camera che si devono consegnare i documenti per verificare l’identità dei prodotti. Ad esempio:

  • Dichiarazione doganale.
  • Polizze di carico.
  • Lettere di vettura.
  • Certificati di arrivo.

Triangolazione dei certificati di origine

Nel caso in cui, acquistando merce in un paese extra UE, sia necessario rivenderlo in un altro Stato sempre fuori dall’Unione Europea ma chiedendo il certificato di origine in Italia siamo di fronte a una triangolazione.

In questo caso è sempre necessario il certificato di origine per merce extra UE che deve essere richiesto alla già citata Camera di Commercio della propria città. Vuoi velocizzare tutte queste operazioni per la tua attività di commercio internazionale?