Nel complesso universo delle spedizioni internazionali e del commercio con i paesi extra europei, il codice HS (Harmonized System) è un elemento fondamentale. Stiamo parlando di un numero che viene assegnato da un sistema per la classificazione delle merci, noto come Harmonized Commodity Description and Coding System.
Le dogane utilizzano questi numeri, definiti a priori da un meccanismo armonizzato, per classificare le merci. Quindi, appare logico che se vuoi lavorare bene con spedizioni, importazione ed esportazione devi conoscere tutti i dettagli del codice HS e della sua applicazione. Ecco a cosa serve nel commercio, come si usa al meglio e dove si trova.
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Questo codice (l’acronimo HS sta per Harmonized System) è un insieme di 6 cifre numeriche che permette alla dogana di riconoscere in modo univoco una determinata merce. In modo da applicare eventuali restrizioni e calcolare i dazi doganali. Quindi, è chiaro che bisogna impostare il codice HS adeguato al bene che si vuole spedire.
Se, infatti, ci sono errori di trascrizione o di definizione del codice HS si rischiano ritardi nella spedizione e/o pagamenti di imposte superiori a quelle necessarie durante la fase di sdoganamento. Quindi, è fondamentale per l’imprenditore che commercia con l’estero applicare i codici HS adeguati alla specifica situazione in cui si trova.
Il codice HS classifica le merci nelle operazioni internazionali. L’HTS, invece, è un sistema di tariffa armonizzata degli Stati Uniti che deve inserire solo l’importatore USA per fini statistici e fiscali interni. La presenza di ulteriori codici da aggiungere all’HS internazionale è un parametro da monitorare con attenzione.
Il code HS è strutturato in modo da avere almeno 6 cifre composte in modo da organizzare sezione, voce e sottovoce in una struttura 4 + 2. Ovvero, XXXX.XX.
Il codice HS per la dogana si trova su alcuni documenti che devi curare per poter importare ed esportare la merce. Nello specifico, questo numero si deve inserire sicuramente nella fattura commerciale e nella dichiarazione doganale come il DAU – Documento Amministrativo Unico per l’import/export. Spesso, il numero in questione si ritrova anche nella lista di imballaggio per facilitare il controllo delle merci.
Le banche possono richiedere il codice doganale per verificare la conformità con i documenti di spedizione. Alcuni documenti di origine, come il Certificato EUR.1, possono includere il code HS. Non è semplice identificare le combinazioni adeguate, per questo è importante poter contare su software che ti permettono di ridurre il margine di errore. Per i certificati di origine online noi ti consigliamo SpeedyCO.
Per identificare il codice HS di un prodotto che devi spedire basta andare sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, il portale AIDA. Basta andare nella sezione Nomenclature e poi in Taric dove basta una semplice ricerca per parola chiave. Ci sono altri tool che ti permettono di trovare le tabelle con i codici HS.
Altro strumento molto interessante è quello di Sendcloud che è sicuramente più intuitivo e facile da utilizzare. In questo caso, ho digitato la parola cotone e il sistema mi ha generato tutte le possibili combinazioni per poter individuare la soluzione adatta. Chiaramente, non basta questo per affrontare le possibili incertezze sul tema.
Anche per questo motivo è importante affidare questi passaggi a un’azienda specializzata come SOA che ti può supportare sia nella gestione dei certificati di origine – magari con tool automatizzati come SpeedyCO – sia nella consulenza doganale per evitare errori di compilazione dei documenti. Vuoi maggiori informazioni?