Cos’è l’EES, il nuovo sistema che elimina i timbri sui passaporti

15 October , 2025 Viaggiare Informati

Dal 12 ottobre 2025 è entrato in vigore il sistema di ingresso e uscita EES, ovvero Entry/Exit System, nei 29 paesi membri di Schengen, con l’obiettivo di semplificare le procedure per imbarcarsi sui voli.

Ma anche ridurre i tempi per le procedure burocratiche. Questo significa anche dire addio al timbro sui fogli del passaporto. In realtà questo meccanismo che mira a incidere positivamente su tempi e sicurezza dell’imbarco è ancora in una fase di test e sarà obbligatorio dal 9 aprile 2026.

Perché è così importante per noi che lavoriamo nel settore dei passaporti online e dei visti d’ingresso questa novità? Viaggiare informati vuol dire anche questo: conoscere come si sviluppano le attività di riconoscimento in aeroporto (ma non solo) per avere sempre tutto sotto controllo.

Cos’è l’EES, l’Entry/Exit System

Con questa sigla intendiamo un sistema informatico automatizzato che viene usato per registrare i passeggeri in transito negli scali aeroportuali per e dai paesi che fanno parte dell’area Schengen. Vale a dire una zona di libera circolazione di persone senza controlli alle frontiere interne.

Grazie a una serie di supporti digitali, negli aeroporti è possibile ottenere i dati del passaporto e biometrici – impronte digitali e immagini facciali – di cittadini extra-Ue e Schengen. Di conseguenza, la classica apposizione del timbro sul passaporto sarà sostituita da registrazioni elettroniche nel sistema.

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A chi è rivolto l’Entry/Exit System?

Questo meccanismo, obbligatorio dal 9 aprile 2026, si applica in 29 paesi europei per cittadini di paesi terzi che si recano in Europa per un soggiorno di breve durata. Non riguarda noi italiani che andiamo, ad esempio, in Francia (i controlli sono già minimi) ma il viaggiatore che non possiede la cittadinanza in un paese dell’UE. Ma neanche dell’Islanda, del Liechtenstein, della Norvegia o della Svizzera.

Nello specifico, i paesi interessati dall’EES sono quelli della zona Schengen. Quindi, in ordine alfabetico abbiamo: Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera.

Il concetto di breve durata per il soggiorno

Per soggiorno di breve durata, parlando dell’Entry/Exit System in vigore già in diversi aeroporti come Milano Malpensa e nei porti marittimi di Genova e Civitavecchia, intendiamo un periodo di massimo 90 giorni su 180. Come ci ricorda travel-europe.europa.eu, gli ingressi, le uscite o i rifiuti saranno registrati.

Quali dati vengono raccolti dall’EES?

Verranno trattenuti e tutelati i dati personali ricavati dal documento di viaggio – nome e cognome, data di nascita e nazionalità – oltre a data e luogo di ogni ingresso e uscita dai 29 paesi europei che utilizzano l’EES, dati biometrici come foto del volto e/o impronte digitali e informazioni riguardo a un eventuale rifiuto d’ingresso.

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Quali sono i vantaggi di questo sistema?

Secondo le fonti ufficiali, i benefici riguardano sia il viaggiatore nello specifico che l’intero sistema della sicurezza nazionale. Infatti, con l’EES abbiamo controlli alle frontiere più semplici e veloci dato che si sostituirà l’apposizione manuale del timbro sul passaporto: i controlli alle frontiere saranno più veloci.

Ci saranno anche soluzioni automatizzate e la possibilità di comunicare le informazioni personali in anticipo. Tutto ciò consente di prevenire l’immigrazione irregolare e impedire alle persone di soggiornare oltre i termini indicati a monte grazie a eventuali identità false o utilizzando senza diritto l’esenzione dal visto. Cosa deve fare il cittadino? Niente, come sempre noi siamo aggiornati sull’argomento e se vuoi maggiori informazioni su passaporti e visti per lavoro, studio o turismo basta mandare un’email.

 

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