Nella gestione dello sdoganamento e delle attività di import/export dobbiamo sempre considerare gli Incoterms (marchio registrato), noti anche come International Commercial Terms. Stiamo parlando dei termini commerciali internazionali che permettono di definire le responsabilità della spedizione. Nello specifico, cosa significa?
Questi elementi ci permettono di delineare rischi e obblighi in termini di assicurazione in ogni singolo passaggio che prevede la movimentazione della merce. Avere tutti i documenti in ordine è difficile per un’azienda che esporta e importa: non basta gestire al meglio fattura e certificato di origine online. Questo articolo ti aiuta a fare chiarezza.
Argomenti
Con questo termine intendiamo una serie di termini commerciali per definire le responsabilità e gli obblighi delle parti coinvolte nella spedizione internazionale delle merci. Grazie a questo standard, pubblicato dalla Camera di Commercio Internazionale (ICC), possiamo chiarire le responsabilità di venditore e acquirente.
La prima versione di queste regole risale al 1936. Poi, i documenti sono stati aggiornati con costanza e l’ultima versione risale al 2020, con lavori di allineamento iniziati nel 2016 (fonte www.aicebiz.com). L’esordio degli Incoterms è avvenuto in lingua inglese, poi si sono susseguite le traduzioni grazie alle Camere di Commercio.
Da leggere: certificato di origine proforma
La definizione base di Incoterms ® è chiara. Ora cerchiamo di specificare il contesto d’uso: queste regole riguardano chi si occupa del trasporto, i soggetti che pagano i costi di spedizione e assicurazione ma anche chi si fa carico dei rischi legati al trasporto.
In questi documenti abbiamo i termini commerciali di consegna delle merci che accompagnano i contratti di compravendita. Non riguardano i documenti di trasporto e contemplano 5 soggetti: acquirente, venditore, trasportatore, dogana e assicurazione.
Con l’aggiornamento del 2020, abbiamo 11 termini di resa divisi in gruppi che permettono di racchiudere e sintetizzare una serie di caratteristiche.
Con la nuova edizione, il DPU (Delivered at Place Unloaded) sostituisce il DAT (Delivered at Terminal) in modo da chiarire che il luogo di arrivo non deve essere per forza un terminal. Oggi gli Incoterms si possono dividere in due famiglie:
Rispetto agli obblighi che riguardano il venditore della merce, possiamo individuare quattro gruppi (E, F, C e D) che permettono di diversificare i vari passaggi
La gestione di questi codici non è un passaggio così semplice. Per questo è indispensabile gestire tutti questi passaggi con il supporto di una consulenza doganale approfondita.