Come si dichiara il valore delle merci in dogana?

21 November , 2025 Commercio Internazionale

Uno degli obblighi fondamentali per chi esporta beni e deve affrontare le operazioni di sdoganamento è utile valutare con cura i passaggi per dichiarare il valore delle merci. Noi sappiamo che in queste fasi – ovvero, quando una spedizione passa le maglie della dogana – si devono rispettare tutte le regole.

Regole che cambiano di paese in paese, ecco perché molti clienti SOA decidono di puntare su una consulenza doganale specializzata. In questo modo si evitano intoppi e si lavora senza problemi verso uno smarcamento rapido. Che però non sempre avviene, soprattutto se mancano informazioni importanti. Non bisogna solo puntare sul certificato di origine senza errori, bisogna anche saper dichiarare il valore delle merci. Come si procede? Ecco tutto quello che devi sapere oggi.

Cos’è il valore dichiarato per la dogana?

Il primo passaggio da approfondire è la definizione del punto. Il valore delle merci (o valore dichiarato) non è altro che l’importo pagato dall’acquirente per comprare i prodotti che stanno passando presso la dogana. Esempio concreto: se un soggetto ha acquistato 30 testate per motori industriali con un valore di 2.000 euro per il singolo pezzo, il valore dichiarato alla dogana sarà pari a 30 x 2.000 = 60.000 euro.

In realtà, il valore della merce dovrebbe includere non solo il costo effettivo pagato per l’acquisto ma anche eventuali spese di spedizione e assicurazione fino al punto di ingresso nel paese di destinazione. In gergo tecnico si chiama valore CIF (cost, insurance, freight; vale a dire costo, assicurazione, nolo).

Da leggere: cosa sono le spese di demurrage e detention del container shipping?

Perché è importante questo parametro?

Veramente è così centrale evidenziare in modo chiaro il valore delle merci che arrivano in dogana? Chiaramente sì perché proprio grazie a questo numero le autorità possono portare a termine una serie di operazioni di loro interesse. Come, ad esempio, il calcolo dei diritti applicabili e dei dazi.

Questo parametro serve ai governi per tenere traccia del volume di merci che entra ed esce dal paese, combattere il contrabbando e far rispettare le normative sul commercio internazionale.

Cosa succede se il valore è errato?

I rischi sono elevati, non c’è alcun dubbio. Considerata l’importanza di questo parametro nel determinare le imposte da versare, le tasse e i dazi doganali, è normale immaginare che nel momento in cui si determina un errore nella comunicazione del valore dichiarato ci siano delle ripercussioni.

Nello specifico, un refuso in questa sezione è uno dei principali motivi per cui assistiamo a penali e/o sequestri delle merci in dogana. Dichiarare un valore falso (di solito più basso per pagare meno tasse, o semplicemente per errore in buona fede) è tecnicamente una frode doganale. Non si scherza!

Ecco perché bisogna essere pronti nel fornire tutte le prove per certificare il valore dell’operazione commerciale. Quali sono? Nel prossimo paragrafo trovi tutti i documenti che devi avere a disposizione.

Come certificare il valore alla dogana

Se decidi di inviare dei beni attraverso l’esportazione, questi prodotti sono stati acquistati. Per verificare il valore serve la fattura commerciale, nota anche come commercial invoice, che è il documento fondamentale per consentire a chi si occupa delle verifiche doganali di fare dei controlli incrociati.

Questo documento deve contenere una descrizione dettagliata della merce indicando quantità, peso, valore unitario e totale, termini di vendita (Incoterms tipo FOB, CIF), dati completi di mittente e destinatario. Per ulteriori verifiche o commercio di prodotti particolari servono anche:

  • Certificati d’origine che attestano la provenienza della merce.
  • Documenti di trasporto come bill of lading, air waybill.
  • Liste di imballaggio, eventuali licenze o permessi.

La dogana determina i parametri estrapolando il valore di transazione, cioè il prezzo effettivamente pagato, come ci ricorda anche il sito governativo delle Dogane e dei Monopoli. Ma ci possono essere anche delle procedure alternative, come il metodo deduttivo e il confronto con merci simili.

Quindi, l’autorità può contestare il valore dichiarato se lo ritiene sospetto e applicare metodi di valutazione previsti dall’accordo WTO, come guardare i prezzi di mercato di beni simili.

L’accordo sul valore in dogana riconosce che il valore in dogana deve essere basato sul valore reale delle merci. Nei casi ben precisi in cui il prezzo non può servire per determinare il valore in dogana, l’accordo prevede altri cinque metodi di valutazione in dogana, che devono essere applicati in ordine di importanza.

Alcuni paesi fanno anche ricorso ai servizi di società private per verificare tutti i parametri – compresi il prezzo e la classificazione doganale delle merci – prima che siano esportate. Molte aziende che operano nel settore import/export regolarmente si affidano a spedizionieri doganali che gestiscono tutta la documentazione. Questa soluzione ti permette di evitare errori e ritardi che costano caro a chi deve rispettare determinati parametri con i clienti. Noi possiamo occuparci anche di questo per te.

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