SPID per le aziende che esportano: è necessario?

15 September , 2021 Commercio Internazionale

Lo SPID per aziende che esportano serve a interfacciare l’impresa con la pubblica amministrazione. Dal 1 ottobre 2021, ogni interazione tra le aziende esportatrici e la Camera di Commercio dovrà essere preceduta dal login nel programma per richiedere il certificato di origine. Questo avverrà attraverso il tanto atteso SPID.

Vale a dire il Sistema Pubblico di Identità Digitale, un sistema che consente sia a i cittadini che alle aziende di avere un’interfaccia privata – attraverso app smartphone – per dialogare con tutti gli uffici dello Stato. In modo rapido e senza intermediari.

Le aziende che già accedono a Telemaco, il portale per interfacciarsi con la Camera di Commercio, con username e password possono continuare questa direzione. Per quelle che si iscrivono dal 1 ottobre 2021, invece, sarà necessario l’inserimento dello SPID. In questo caso ci sono molte difficoltà operative. Affrontiamo questo argomento.

Gestione SPID per aziende che esportano

Sappiamo, grazie al sito web ufficiale, che esiste la possibilità di chiedere e ottenere lo SPID aziendale. O meglio, è possibile fare in modo che sia il responsabile legale dell’organizzazione (società, impresa, etc.) con il suo SPID a interfacciarsi con la PA.

Il responsabile legale rappresenta l’azienda su fronti diversi – amministrativo, fiscale e penale – quindi sarà il suo SPID a far accedere alla pubblica amministrazione.  Questo anche per le aziende esportatrici che hanno bisogno del certificato di origine.

Da leggere: come chiedere il certificato di origine con lo SPID

Usare lo SPID personale per il certificato

Il problema nasce dalla necessità per il responsabile legale di intervenire materialmente in ogni pratica di richiesta per certificato di origine. In sintesi, dato che lo SPID per aziende che esportano deve essere inserito ogni volta che si chiede un certificato di origine, il responsabile legale deve essere presente ogni volta per concludere la pratica.

spid

Chiaramente per una piccola azienda, dove magari il responsabile legale è in prima persona il richiedente dei certificati, il problema non si pone. Ma cosa accade nelle attività con un flusso di esportazioni impegnativo? Il rischio di ridurre drasticamente i tempi della lavorazione è alto. Vuoi un esempio? Ecco cosa accade con e senza SPID.

 Richiesta del certificato di origine con SPID

Ipotizziamo il processo di richiesta del certificato di origine online di un’azienda che ha deciso di seguire le istruzioni ufficiali per usare lo SPID. Cosa bisogna eseguire?

  • Autenticazione con lo SPID.
  • Iscrizione al portale registro imprese.
  • Caricare il borsellino telematico (fondo prepagato).
  • Compilare la richiesta di certificato di origine.
  • Firmare digitalmente la richiesta.
  • Inviare alla Camera di Commercio.

A tutto questo si aggiunge la necessità di gestire respingimenti e sospesi e la stampa dei certificati di origine in azienda. Infine, bisogna sempre monitorare il fondo prepagato altrimenti la richiesta viene respinta. Come semplificare questo flusso di lavoro?

Richiesta del certificato di origine senza SPID

Lo SPID per aziende che esportano viene proposto come indispensabile. In realtà è così, però grazie a un servizio come SpeedyCO è possibile bypassare tutti i punti che abbiamo elencato. In pratica, per chiedere un certificato di origine online basta:

  • Entrare in SpeedyCO.
  • Compila la richiesta.
  • Allegare la fattura di vendita.
  • Allega la delega a SOA.

A questo punto basta stampare il certificato di origine inviato dalla camera di commercio. Come avviene tecnicamente tutto questo? Viene data delega alla SOA di gestire la richiesta e la firma del certificato di origine per conto dell’azienda.

Quindi, anche per le aziende che si iscrivono a Telemaco dopo il 1 ottobre 2021 non è necessario usare lo SPID. O almeno non deve essere usato ogni volta per accedere alla Camera di Commercio, con un grande risparmio di tempo e risorse operative.